Una gara “di casa” ma con un’organizzazione da evento mondiale
Ho scelto di partecipare al Grand Trail Courmayeur per due motivi ben precisi. Il primo è personale: è casa, è il mio rifugio, il mio angolo di mondo. Correre qui ha un sapore speciale, quasi familiare. Courmayeur uno scenario da scala del trail running
Il secondo motivo è più tecnico, ma non meno importante: la gara è organizzata dallo stesso team del leggendario Tor des Géants.
Chi conosce il TOR sa perfettamente di cosa sto parlando: serietà, cura maniacale dei dettagli, sicurezza e qualità.
Il livello organizzativo è da evento internazionale, e il Grand Trail Courmayeur si è guadagnato sul campo la sua reputazione.
Non è una moda passeggera o un evento costruito a tavolino. È una gara vera, solida, che cresce ogni anno perché mette al centro l’atleta e la montagna.
Una scelta che rifarei ancora, senza alcun dubbio.
LA MONTAGNA NON MENTE: TI RESTITUISCE CIÒ CHE SEI
Un’esperienza che lascia il segno… e un po’ di gambe
Salite nascoste, discese folli e quei momenti che non ricordi
Il percorso, anche se “solo” 30 chilometri, è un continuo saliscendi che non ti regala nulla. Ogni salita si fa sentire, soprattutto quelle piazzate all’improvviso, quando ormai non guardi più nemmeno lo sportwatch.
Sei stanco, concentrato solo sul mettere un piede davanti all’altro. Poi arrivano le discese. E lì, chi come me arriva dalla strada, si ritrova a guardare i trail runner che sfrecciano giù come missili.
Ti viene da chiederti se sono normali. Provi anche tu a buttarti, ma le gambe iniziano a tremare, le ginocchia a cedere.
A un certo punto non corri più con il corpo, ma con la testa. Succede nei momenti di blackout, quando cammini con i bastoncini e sei in trans agonistica.
Ti accorgi solo dopo che alcuni passaggi non li ricordi affatto. Ma poi, come sempre, arrivi in fondo.
E lì capisci che ce l’hai fatta: hai acceso la luce, ancora una volta.
Grand Trail Courmayeur: organizza zione perfetta e volontari da 10 e lode
L’organizzazione del Grand Trail Courmayeur merita davvero qualche riga in più. È stata semplicemente impeccabile, una vera macchina perfetta.
Raramente, anche in maratone internazionali, ho trovato un livello così alto di efficienza e cura nei dettagli.
Ristori ricchi e ben gestiti, con personale sempre presente e disponibile. Il tracciato era segnalato alla perfezione: mai un dubbio, nemmeno nei tratti più tecnici.
La consegna dei pacchi gara è stata rapida e senza intoppi. Partenza in centro a Courmayeur: suggestiva, emozionante e ben gestita.
La zona d’arrivo è stata un vero punto di forza: bella, accogliente, funzionale.
Ma il vero valore aggiunto sono stati i volontari: preparati, sorridenti, ovunque.
Ogni volta che ti giravi vedevi qualcuno pronto ad aiutarti.
Gentilezza, professionalità e presenza costante.
Per me, un’organizzazione da 10 e lode.
in conclusione
Il Grand Trail Courmayeur 30 è una gara che resta addosso. Nelle gambe, certo, ma soprattutto dentro.
È una di quelle esperienze che ti ricordano perché corri, perché ami metterti alla prova, perché cerchi sempre quel momento in cui tutto sembra perduto… e poi si accende la luce.
Ogni salita, ogni discesa, ogni dubbio superato ha il sapore della conquista.
E alla fine, mentre tagli il traguardo, capisci che non hai solo corso: hai vissuto qualcosa di vero, di intenso, che ti ha insegnato ancora una volta a non mollare.
Se stai pensando di affrontare un trail per la prima volta, o se vuoi vivere un’esperienza davvero completa tra sport e natura, il Grand Trail Courmayeur è la scelta giusta.
Fammi sapere nei commenti se anche tu eri lì, o se sogni di esserci il prossimo anno.
E se ti è piaciuto questo racconto, seguimi anche su Instagram o facebook: @runningmilo.
Alla prossima salita.
Sempre un passo dopo l’altro.